Da qualche anno VC, la più antica casa orologiera al mondo, è tornata alla ribalta. Il merito è del Ceo, Juan Torres. Ci voleva un catalano per svecchiare il dinosauro di Ginevra, che si stava affossando, col rischio di divenire un Longines di lusso.
Il suo arrivo ha portato energia e molta creatività. Nuovi modelli, meccaniche nuove, Punzoni di Ginevra come se piovesse, etc. E soprattutto una linea Patrimony rinnovata che fa un mazzo così ai Calatrava di Patek. Senza dimenticare l'Overseas, dal portentoso bracciale.
Ma c'è un buco nero, in questo curriculum: il Quay de L'Ile. Torres ci ha investito e ci investe tanto.
Appassionato di macchine, ha studiato apposta una sorta di car configurator, che i clienti potevano usare per assemblare il QDLI chepiaceva loro, tra carrure lunette anse casse in combinazione varia tra oro palladio e titanio. Risultato: floppete!
I concessionari che ci hanno creduto, e ne hanno ordinati diversi pezzi, ce li hanno ancora nei cassetti, e ora te li tirano dietro con sconto pari al gaudio, dopo averti parlato all'inizio di 'pezzi speciali sconto zero'. Non solo: con il QDLI abbiamo assistito per la prima volta a un aggiustamento dei listini verso il basso: dopo qualche mese dalla messa in commercio il prezzo è diminuito di qualche migliaio di euro per orologio. Sic: immagino la gioia dei primissimi acquirenti.
Ora VC presenta, su questa linea, il calendario annuale.Visto dal vivo, non è male, e di sicuro è meglio degli esangui QDLI visti finora (col punto più basso toccato col miserello date titanio, che non è piaciuto a nessuno).Vedremo il prezzo, soprattuto.
Patek sta facendo una pericolosissima corsa al rialzo, e calendari annuali che fino a pochi anni fa trovavi al listino di 25.000 euro, tra pochi giorni schizzeranno a 35.000 (dall'ultimo aumento hanno preso circa 5000 euro, avete capito bene cinquemila da un listino all'altro, cioè in pochissimi mesi).
VC non dovrebe puntare a più di 27.000, ma temo molto che non sarà così.
Aspettiamo e vediamo di sicuro, se anche questo annuale si rivelasse un flop, bisognerà che il CEo di Vacheron riveda le proprie convinzioni su tutta la linea.
In bocca al lupo, Senor Torres!
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