IDENTITA' SEGRETE



IDENTITA' SEGRETA
Dietro lo pseudonimo di Master Temporis si nasconde un conoscitore ed appassionato dell'Alta Orologeria, che è anche un insider di questo dorato mondo, del quale vi rivelerà molti segreti.
Novità, finte novità, cambiamenti al vertice delle case madri, polemiche che non troverete mai sulla paludate e prezzolate riviste del settore, che vivono della pubblicità della maison elvetiche (e tedesche e italiane etc etc) e non morderanno mai la mano che le nutre.
Su questo blog, invece, leggerete le informazioni e i commenti che solo la passione per gli orologi e per la vertià possono indurre a scrivere.
Buona lettura.
Master Temporis

venerdì 21 gennaio 2011

PATEK CALATRAVA 5296

MISTERI DELLA FORMA  E DEI LISTINI

Se io adesso vi dicessi che nell’orologeria contemporanea sono scomparsi quasi del tutto gli orologi tondi, voi cosa mi rispondereste? "No, caro mio, ti sbagli: per la maggior parte sono tondi, poi ci sono quelli di forma (così si chiamano i segnatempo rettangolari o quadrati), poi altre variabili minori".
E invece no, l’orologio tondo è divenuto una variabile minore. E voi, di nuovo, petulanti: "Ma caro Master Temporis, se proprio in questo articolo ne recensisci uno, di tondo, e poi qui vicino scrivi - solo per fare pochi esempi - del Master Control, del Plastiki, del Portoghese: che sono questi, quadrati?".
Qui vi volevo, o ingenui. Tutti gli orologi che avete citato non sono tondi: hanno la lunetta tonda, ma sono di cassa tonneaux, non ve ne eravate accorti? Costa meno produrre un pezzo unico tonneau cui attaccare direttamente il cinturino, piuttosto che attaccare le anse alle casse!
Detto questo, eccoci al tonneaux dalla lunetta tonda 5296. Intendiamoci, se io avessi già scritto a suo tempo la recensione del predeccesore, 5127, mi sarei evitato questa. Perché le differenze sono davvero minime: se non è zuppa è pan bagnato, tanto che mi sono chiesto il perché della sostituzione. A parte il movimento, portato a battere più velocemente (ora si va a 28.800 alternanze), e la lunetta diventata piatta (con scorno degli appassionati), parliamo del fratello gemello. Semplice, classico, senza tempo. Non scuote il sonno, non turba, ma la sua grazia composta rasserena i pensieri dell’amante di orologeria. Finché non vede il prezzo e gli viene un coccolone. Eh sì, perché questo Calatrava, che sta, se non al primo, al secondo scalino basso della grande scalinata Patek che culmina con lo SkyMoon, dall’uno febbraio costerà circa 20.000 euro. Sì, avete capito bene, un solo tempo con data ventimila. Chi lo comprerà? Se mi date retta, non noi, non voi - non ora, almeno. Fate lo sciopero dei Calatrava. Per tre anni. E se per tre anni li avremo costretti a non alzare più i listini, ne riparleremo. Anche perché, come tutti sanno, i Calatrava non si prestano a nessuna rivalutazione nel tempo. Ripeto: compratelo fra tre anni, e fatevi fare pure un bello sconto, perché - se mi avrete ascoltato -questi 5296 saranno rimasti tre anni a far la muffa in un cassetto, e i concessionari vi faranno ponti d’oro.

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